Viviamo immers* in eventi ciclici che, ripetendosi, ci offrono insegnamenti sulla vita e sul mondo. Sappiamo che alla notte segue il giorno, conosciamo il ripetersi delle stagioni, sappiamo quando è tempo di arare la terra, quando di seminare o di mietere.

Le mestruazioni sono un raffinato sistema ciclico per misurare il tempo; in passato, agli albori della storia, assieme con i cicli lunari sono state l’orologio dell’umanità che ha scandito al loro ritmo esperienze materiali, corporee, simboliche e spirituali per le donne e le loro comunità, permettendo così di tramandare forme di sapere. In seguito, sulla mestruazione si sono riversati tabù e discriminazioni forti ancora oggi, tanto che la stessa parola ‘mestruazione’ è spesso omessa e taciuta proprio dalle donne, che preferiscono usare altri modi per nominare il sangue che esce dai loro corpi.

Tornare a chiamare le mestruazioni con il loro nome è un passo importante per riscoprire il loro valore. Il ciclo mestruale è una matrice che, attraverso l’esperienza corporea e gli imprinting lasciati nei passaggi iniziatici del sangue del menarca e del suo cessare nella menopausa, guida chi li vive verso una evoluzione esperienziale, psicologica e spirituale che, di mese in mese, negli anni, acquista conoscenza, forza e potere.

Non importa quanto oggigiorno possiamo essere lontani dalla percezione di questo potere: lui c’è.